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Nella ricca zona della provincia di Caserta sono presenti innumerevoli luoghi di interesse artistico e storico, come le testimonianze medievali di Capua e Sant’Angelo in Formis. La storia, però inizia da Santa Maria Capua Vetere che sfiora i tre millenni. Essa infatti è diretta discendente dell’Antica Capua definita da Cicerone l’Altera Roma, e fondata all’incirca nel IX secolo a.C.. La città ha visto, in ventotto secoli circa, il susseguirsi di osci, etruschi, sanniti e romani diventando uno delle città più popolate del mondo antico. Nell’841 d.C., però, la città venne distrutta dai Saraceni e la popolazione si trasferì nelle zone dell’odierna Capua. Dopo la distruzione, la popolazione fuoriusciva dalla città in rovina e si rifugiava dapprima a Sicopoli( attuale Triflisco) per poi collocarsi, dopo pochi anni(856), su un’ansa del fiume Volturno, ebbe sede il porto fluviale romano di Casilinum (la Casilinum Romana). Veniva così costituita la “Nuova Capua” corrispondente oggi al comune della provincia di Caserta denominato appunto Capua. Fino all’arrivo dei Normanni fu una delle realtà politiche più potenti del mezzogiorno. Durante quest’epoca, Riccardo I conte di Aversa, la città fu sede del conclave che elesse Papa Vittore III. Secoli dopo la città venne pesantemente trasformata divenendo una vera e propria fortezza a guardia della città di Napoli; dopo poco con l’arrivo dei Borbone sul trono di Napoli, Capua continuò ad essere considerata una città chiave nella difesa della capitale. Nel 1818 la città perse il ruolo di capoluogo della provincia di Terra di Lavoro, mentre nel 1860, durante la Battaglia del Volturno, i bastioni cittadini furono usati per difendere Napoli dall’avanzata dei nemici, in questo caso dell’esercito garibaldino. Il simbolo che rappresenta la città di Capua è costituito da due scudi, con al di sotto la scritta SPQC. Il primo scudo riporta una croce d’oro in campo rosso, con una corona d’oro al di sopra della croce. Il secondo riporta un cratere con sette vipere.